Castiglioncello
Rosignano
Marittimo
(LI)
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Este24: La Barca

 
La storia di Vento dell'ESTE e le caratteristiche della barca.

STORIA DI VENTO DELL´ESTE - Part 1
 
Tutto è cominciato in una bella mattinata di inizio settembre 2003 a Viareggio. Era qualche mese che cercavo di acquistare il mio primo monotipo e l´idea era quella di un j24, ma non ero del tutto convinto, così vagavo per le marine della zona in cerca di qualcosa che neppure io sapevo ed invece all´improvviso passando vicino a un rimessaggio ho alzato gli occhi e me ne sono innamorato subito.

Oltre a questo, il progetto e la struttura dell´imbarcazione erano proprio fatti ad arte.
Era lì sull´invaso alto, con quei profili stretti e vedendola da prua dava l´idea di una freccia, il suo pozzetto ampio aperto dietro da vera "race" ed in basso la deriva lunga che finiva con un bellissimo siluro, l´armo senza paterazzo con due crocettone lunghe e acquartierate e l´albero di quasi dieci metri dava subito l´idea di un piano velico importante ma, soprattutto l´insieme ben proporzionato ed equilibrato che infondeva robustezza e velocità: era la mia barca l´ESTE24.
Il 13 settembre 2003 è diventata mia in comproprietà con l´amico Francesco Carugi che di vela ne mastica poca ma cocciutamente, senza ascoltare i miei consigli, si è buttato nell'avventura di essere un armatore di ESTE24.
Il vecchio proprietario Guido Jellerziz l´aveva acquistata sul lago di Como con il nome di Vento Dell´Este così come è usanza per tutti gli ESTE di avere il nome "Este" inserito (tipo Estenuante, Sottoveste Giù le Teste ecc), noi assolutamente non l´abbiamo cambiato e così è rimasto.
Il primo ormeggio della barca è stato al Circolo nautico di Livorno dove mio suocero è socio. Ci siamo arrivati via mare con tappa a Marina di Pisa .
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STORIA DI VENTO DELL´ESTE - Part 2
 
Benchè la barca fosse armata da campeggio nautico con l´antivegetativa e delle vele veramente datate, con zero aria, quella mattina filavamo a cinque sei nodi di lasco, una libidine! I primi mesi sono stati di ambientamento e di conoscenza della barca, con gli amici di vela Maurizio Roberto, Fabrizio, Dipac, Francesco e mia moglie Paola abbiamo partecipato a qualche regata per fare esperienza... Quando un pomeriggio mi giunse una telefonata, era Francesco Lo Sardo presidente della classe Este24 che mi invitava a partecipare al campionato Italiano della classe. Non eravamo assolutamente pronti e declinammo l'invito ma essendo a conoscenza che esisteva una nuova classe, emergente dai ruderi della precedente con tanta voglia di fare e di farsi conoscere, decidemmo che avremmo partecipato al campionato invernale di monotipi a Santa Marinella che era ed è il covo degli Este24.
Per fare questo dovevamo organizzarci.
Prima cosa fare delle vele nuove, ed ecco la seconda svolta della nostra avventura.
Dopo aver passato in rassegna le varie velerie e parlato con i velai di prodotti e di prezzi , sinceramente eravamo confusi e indecisi data la nostra poca esperienza. Mentre con mia moglie mi recavo a Firenze mi giunge una telefonata da Andrea Mura titolare della omonima veleria e velista professionista con svariati successi, e una campagna di coppa America come randista del Moro di Venezia ma soprattutto il miglior timoniere di Este 24 in circolazione con alcuni titoli Italiani sulle spalle. Mi avevano detto che il suo carattere era un pò difficile invece, come spesso accade nella vita, dopo poche battute al telefono mi fece una buonissima impressione e gli commissionammo le nostre prime vele di classe: randa fiocco e gennaker. con la promessa che sarebbe venuto a S. Marinella a fare la prima regata con noi consegnandoci le vele. Un piccolo particolare, alla domanda dell´esperienza che avevamo gli dissi: - molto poca -, ma lui non ci fece caso...

di Luca Etiopi...continua
STORIA DI VENTO DELL´ESTE - Part 3
 
Andammo a prenderlo all´areoporto di Fiumicino e dopo le presentazioni arrivato di fronte alla barca si mise le mani nei capelli rimase in silenzio, impietrito noi lo guardavamo stupiti ,lui che non proferiva parola dopo cinque minuti apri' bocca dicendo: con questa barca non si va' da nessuna parte e si rimise zitto. Mi azzardai a dirgli che gli avevo accennato che non avevamo esperienza, mi guardò e in quel momento decise se buttarsi nell'avventura oppure riprendere il volo per Cagliari ; scelse di rimanere e per noi iniziò "l'inferno e il paradiso".
Smontammo tutta la barca eliminando tutto il superfluo sacchi e sacchi di attrezzatura levammo l´antivegetativa adattammo la canala dell'albero alle nuove vele ecc e ecc. Non facemmo la regata per le pessime condizioni meteo ma l'appuntamento fu al trofeo accademia navale città di Livorno del 2004. Nel periodo che ci separò dall´evento ci facemmo il campionato da soli e ci divertimmo come folli tra straorzate e bagni alla "ficoncella", un incredibile termario nelle vicinanze. Queste regate fecero capire al mio socio che la vela non era adatta a lui e soprattutto al suo stomaco. Vendette la sua parte a Maurizio Regoli un amico facente parte dell´equipaggio. Il Trofeo Accademia ci vide Vincitori inaspettati, Andrea fu un "drago" sopperì alle nostre carenze, insegnandoci in regata quello che dovevamo fare e, dove noi non arrivavamo, c´era lui . Per noi fu una soddisfazione incredibile che ancora oggi rimane in assoluto la vittoria piu' bella e emozionante. Soprattutto si cementò una amicizia tra noi e Andrea che ancora oggi ci unisce. Subito dopo la vittoria costituimmo l´Associazione Vento dell´Este Sailing Team così arrivarono i nostri primi sponsor e altre vittorie e...l'avventura continua!.

Luca Etiopi

Foto "storica" della vittoria del primo Trofeo Accademia di Livorno (TAN) nel 2004 con Andrea.
Este 24 è il monotipo dei Cantieri Navali D'Este progettato da German Frers destinato ad assumere un ruolo importante nel panorama velico mondiale e, per le sue caratteristiche, a stimolare le nuove generazioni di velisti a competere con le stesse armi in entusiasmati regate ed in facili crociere. L'estrema facilità di manovra in tutte le condizioni di vento e di mare consente all'Este 24 di navigare anche con pochissimo vento eliminando quasi definitivamente il problema del motore. Barca equilibrata e sensibile la timone offre interni di tutto rispetto per le sue dimensioni ed è quindi adatta a divertenti minicrociere lungo costa. Quattro posti letto in due ambienti separati, wc chimico, lavandino, fornello, un ampio gavone di poppa e numerosi stipetti accolgono l'equipaggio con un comfort inusitato su una barca di queste dimensioni. Ad una facilità di conduzione e di manovra in mare corrisponde una altrettanto facile gestione della barca a terra. La deriva è a baionetta rettrattile e la carrellabilità dell'Este 24 è garantita da un carrello trainabile da un'auto di media cilindrata.

Anche l'albero, appoggiato in coperta, è smontabile senza necessità di gru e tutta la manovra di armamento della barca, compresa la messa in acqua, non richiede più di tre quarti d'ora di lavoro da parte di tre persone. La classe monotipo Este 24 è stata costituita ufficialmente nel 1995 e l'attività sociale offre agli armatori numerose possibilità di regatare. Con questo progetto i Cantieri Navali d'Este e German Frers mettono a disposizione di tutti una facile ed economica barca raggiungendo l'obiettivo di avvicinare la vela a tutti gli amanti del mare.

(Dal sito ufficiale del Cantiere)
L'uso di compositi di qualità ha permesso di coniugare la leggerezza con quella rigidità richiesta ad una barca sportiva. Tutto lo scafo è in sandwich di termanto da 75Kg. per metro cubo con tessuti quadriassiali e due unici mat da 30gr. necessari per rendere liscio e omogeneo il glecoat e migliorarne l'adesione. Adesione comunque garantita dall'uso di resina viniliestere, per altro molto più efficace contro l'osmosi. La struttura di rinforzo è costruita in parte dal mobilio stesso, in parte da una parete di controstampo che trova nella scassa della deriva un punto di forza centrale, dove tessuti quadriassiali si sovrappongono fibre uni e bidirezionali. Particolare anche la costruzione del bulbo, una lama di acciaio inox sulla cui parte terminale viene fuso il siluro in piombo. Il tutto è poi rivestito da una scocca in vetroresina che serve ad eliminare la stuccatura e le manutenzioni e costituisce un ulteriore irrigidimento della struttura. Il sostentamento avviene a mezzo di zeppe in teflon e imbullonaggio verticale. L'anima del timone, anch'essa in termanto, sebbene più pesante, è più impermeabile degli espansi normalmente usati. Il bompressino retrattile in carbonio pesa poco più di un chilo. Due metri e cinquanta di pozzetto, diviso dal trasto randa posto sul fondo, in zona randista; questo è lo schema studiato per la regata. Il gavoncino ricavato sul fondo del pozzetto può ospitare un piccolo fuoribordo da 4CV, le dotazioni di sicurezza, i parabordi e le cime di ormeggio.

(Dal sito ufficiale del Cantiere)
Lunghezza f.t.mt.7.50
Lunghezza galleggiamentomt.6.70
Larghezza max.mt.2.50
Immersionemt.0.4/1.7
Dislocamento a vuotoKg.980
ZavorraKg.330
Superficie randamq.26.8
Superficie fiocco 102%mq.15.3
Superficie gennakermq.58
Numero cuccette4

Albero e vele:
La singolarità del piano velico, un frazionato a 7/8, sta nella totale assenza di paterazzo: ciò ha permesso di adottare una randa full battern molto allunata; a prua un fiocco al 102% della J dotato di semplici garrocci. Rake e catenaria vengono così regolati dalla scotta della randa. L'albero Licospar, di alluminio lucidato a specchio, pesa 28,5Kg. Le crocette larghe quanto la barca (le lande sono in falchetta) e molto angolate verso poppa forniscono la necessaria stabilità.

(Dal sito ufficiale del Cantiere)
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